sabato 19 maggio 2018

GRAZIE RAGAZZI ! GRAZIE CAPITANO !



È quello che ha cantato lo Stadium alla squadra, è quello che gridano i tifosi bianconeri da ogni parte del mondo, applaudendo i Campioni d'Italia e il loro immenso anzi, #UN1CO, capitano, che lascia la Juve, esattamente come l'aveva trovata, nella stagione 2001/2002: in trionfo.

La partita con il Verona è solo il contorno di un pomeriggio in cui la festa per il settimo scudetto consecutivo si mischia alle lacrime di pura commozione per il saluto a Gianluigi Buffon. Un abbraccio lunghissimo, che inizia già durante il riscaldamento e tocca il suo apice nel secondo tempo, quando al 18' della ripresa, il più grande portiere di tutti i tempi lascia il campo a Pinsoglio, e inizia una standing ovation da brividi.

Poi arriva il momento che tutti aspettavano: tutta la panchina bianconera si alza in piedi e aspetta a bordo campo, il pubblico si alza in piedi e inizia ad applaudire, mentre i compagni lo abbracciano uno ad uno. Si alza il coro “Numero uno, c'è solo un numero uno” e si alza anche la lavagnetta del quarto uomo. Entra Carlo Pinsoglio, al suo esordio in serie A. Esce il più grande di sempre. Sono le 16:21 del 19 maggio 2018. È  il 18' minuto del secondo tempo. Finisce un'epopea straordinaria. Finisce l'era di Gianluigi Buffon. È commosso fino alle lacrime Gigi, troppo commosso per rispondere all'invito della curva che lo vorrebbe ancora abbracciare, e poi, dopo tutto, ha ancora un compito da assolvere. La partita intanto va avanti sotto una pioggia torrenziale e il Verona accorcia le distanze con Cerci, mentre la Juve sbaglia un rigore con Lichtsteiner che non riesce a bagnare il suo addio con un gol, ma che esce ad un minuto dalla fine per prendersi una strameritata standig ovation. E ora c'è un altro momento che tutti aspettano. C'è la festa scudetto, c'è la coppa da prendere, la settima consecutiva. Vai capitano, alzala. Ancora una volta. Ancora un'ultima, magnifica volta.



domenica 13 maggio 2018

IL SETTIMO SIGILLO


Non fermarsi mai, infine, è quanto ci ripetiamo anche in questo momento. Perché la stagione non è finita, perché non ci basta ancora. E perché sappiamo che ora, dopo il sesto trionfo consecutivo, inizieranno a piovere domande del tipo: “Qual è lo scudetto più bello?”. La risposta, vi piaccia o no, sarà sempre la stessa: “Il prossimo”.
21 maggio 2017: si concludeva così la celebrazione del sesto scudetto consecutivo, pubblicata proprio qui, su Juventus.com. A chi non conosce la Juve, sarebbe potuta sembrare quasi una sbruffonata, dettata dall'esaltazione del momento. Chi invece sa come funziona questo club, chi sa di che cos'è fatta questa squadra, avrà iniziato a contare i giorni. Perché la Juve aveva già scritto la Storia, era appena diventata Leggenda, ma si stava già trasformando in Mito.
La consacrazione definitiva è arrivata questa sera, all'Olimpico, nuovamente teatro della festa bianconera pochi giorni dopo la conquista della Coppa Italia. Alla Juve bastava un punto per suggellare il trionfo ed è andata a prenderselo a casa della Roma, già qualificata matematicamente in Champions, ma non per questo appagata.

mercoledì 9 maggio 2018

4 x 4

E sono quattro, una in fila all'altra. La Juve spazza via il Milan e conquista la Coppa Italia, ancora una volta, riscrivendo l'ennesimo record di questi anni straordinari.  La bellissima coreografia dei tifosi rossoneri a inizio partita evocava il poker, con quattro giganteschi assi sugli spalti. La Juve raccoglie la sfida e li cala in campo. Benatia, due volte, Douglas Costa e l'autorete di Kalinic certificano il rotondo successo e la posta è il primo trofeo della stagione.

sabato 5 maggio 2018

DOUGLAS COSTA RIBALTA IL BOLOGNA

La Juve, di questi tempi, ama regalare qualche emozione supplementare ai propri tifosi, quasi a voler ricordare loro che vincere non è scontato e continuare a farlo è un'impresa straordinaria. Così contro il Bologna i bianconeri vanno sotto di un gol e chiudono un primo tempo poco brillante in svantaggio, facendo correre qualche brivido lungo la schiena al pubblico dello Stadium. Quando però si ha un fenomeno come Douglas Costa in squadra, ce lo si può permettere: il brasiliano entra nella ripresa e spacca in due la gara, facendo ammattire la difesa ospite e piazzando gli assist decisivi per Khedira e Dybala che, dopo il pareggio raggiunto grazie all'autorete di De Maio, chiudono i conti e danno una spinta fondamentale alla squadra verso il settimo scudetto consecutivo.